L’ isola balneare chiamata Formentera a largo della penisola Iberica immersa nel Mar Mediterraneo è stata luogo di un esperimento condotto ed andato a buon fine da parte dell’Istituto Fraunhofer per le tecnologie chimiche (ICT) che prevedeva l’utilizzo, della Posidoniacee (Angiosperme Monocotiledoni) meglio conosciuta come la Posidonia oceanica, come isolante termico nella parte muraria degli edifici residenziali.
Nei secoli sono stati usati svariati materiali naturali per l’isolamento come il sughero o la lana ma ora sul palcoscenico fanno la loro comparsa le alghe.
La Posidonia infatti, è resistente a fuoco, muffa e umidità, è inoltre atossica, si decompone con tempistiche piuttosto lunghe e perciò ha tutte le caratteristiche per essere usata come isolante.
In particolare, le fibre delle alghe assorbono il vapore acqueo per poi rilasciarlo senza perdere la propria capacità di isolare l’edificio.
L’utilizzo di questa alga è più semplice della sua estrazione dal fondale marino ma grazie al fatto che la sua presenza si estende alla maggior parte del Mediterraneo si trova nella categoria di rischio minimo all’estinzione e grazie alle moderne tecniche di monitoraggio si rischia una esigua compromissione della sua presenza nell’ecosistema e si presume che il suo utilizzo in futuro in larga scala non sia solo una possibilità remota, infatti recentemente un azienda chiamata NeptuTherm e.K. ha dato il suo nome al nuovo materiale isolante e lo sta già commercializzando e distribuendo in tutta Europa.
Esiste inoltre un progetto chiamato Life Reusing Posidonia i cui obiettivi principali sono dimostrare la possibilità di costruire edifici residenziali per le famiglie, in grado di ridurre l’impatto sull’ambiente.
Vivere in una casa eco sostenibile vuol dire abitare in un immobile che rispetta l’ambiente ed efficiente dal punto di vista energetico dunque costruito con materiali naturali e non tossici per flora e fauna.
Gli ambienti di questi immobili risultano salubri e confortevoli per coloro che lo abitano.
Infatti grazie a questo modello si riducono le emissioni di CO2 del 50%, la produzione di rifiuti del 50% e il consumo di energia per il riscaldamento e il raffreddamento domestici del 60%.
Questo progetto è finanziato dall’Unione Europea, che ha sovvenzionato per una cifra intorno agli 800.000 €.
Esso mira ad essere un modello di costruzione efficiente per raggiungere gli obiettivi della strategia Europa 20/20/20 con cui le pubbliche amministrazioni si sono impegnate a creare edifici a basso consumo energetico.