BONUS RISTRUTTURAZIONI 2019

Bonus ristrutturazioni 2019: la proroga è in Legge di Bilancio. Famiglie e imprese potranno contare sulla detrazione del 50%anche per il prossimo anno per spese fino a 96.000 euro.

La notizia della proroga della detrazione porta molti contribuenti a chiedersi come funziona il bonus sui lavori di ristrutturazione edilizia, qual è l’elenco delle spese ammesse e cosa fare per beneficiare dell’agevolazione.

Ad analizzare tutte le regole ed istruzioni sul bonus ristrutturazioni 2019 è la guida pubblicata dall’Agenzia delle Entrate nel 2018, nella quale è stata accennata una delle novità più importanti sulla detrazione: per alcune categorie di lavori effettuati è obbligatorio inviare un’apposita comunicazione all’ENEA.

Saranno interessati dall’adempimento, obbligatorio per beneficiare della detrazione del 50%, i lavori che comportano un risparmio energetico: l’obiettivo è quello di monitorare il risparmio conseguito. La comunicazione dovrà essere inviata entro il termine di 90 giorni dalla data in cui si sono conclusi i lavori.

Oltre alla detrazione del 50%, la guida dell’Agenzia delle Entrate analizza tutte le agevolazioni sulle ristrutturazioni edilizie che è possibile richiedere, dall’IVA agevolata fino alle detrazioni sugli interessi passivi sui mutui.

Vediamo di seguito quali sono le agevolazioni previste per chi effettua lavori in casa e come funziona il bonus ristrutturazioni 2019, la detrazione Irpef del 50%.

Bonus ristrutturazioni 2019: come funziona?

Per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 e fino al 31 dicembre 2019 è possibile beneficiare del bonus ristrutturazioni, ovvero della detrazione fiscale del 50% ed entro il limite di 96.000 euro di spesa.

La detrazione per i lavori di ristrutturazione è disciplinata dall’art. 16-bis del Dpr 917/86, in cui è prevista la possibilità di detrarre in via ordinaria il 36% delle spese sostenute fino a 48.000 euro.

Visto l’aumento al 50% prorogato fino al 31 dicembre 2019 è bene iniziare ad informarsi su come funziona il bonus per i lavori di ristrutturazione edilizia, di modo da sfruttare tutti i vantaggi previsti dalla legge.

Quali sono i lavori di ristrutturazione che possono beneficiare dello sconto fiscale nel 2019? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

In linea di principio l’agevolazione fiscale riguarda gli interventi per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni di edifici residenziali situati nel territorio dello Stato e per quantificare la spesa sostenuta faranno fede i bonifici effettuati dal richiedente agevolazione per ogni unità immobiliare.

Si allega di seguito la guida al bonus ristrutturazioni pubblicata dall’Agenzia delle Entrate il 16 marzo 2018:

Agenzia delle Entrate – guida ristrutturazioni edilizie 2018
Scarica la guida dell’Agenzia delle Entrate con tutte le regole per beneficiare del bonus Irpef sulle spese di ristrutturazione edilizia sostenute nel 2018

Chi può richiedere la detrazione del 50%

Il bonus ristrutturazioni può essere richiesto da tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, residenti o non residenti in Italia.

La detrazione del 50% sull’Irpef può essere richiesta non solo dal proprietario dell’immobile ma anche al titolare dei diritti di godimento e da coloro che ne sosterranno le spese.

beneficiari della detrazione fiscale nel 2019 sono:

  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • locatari o comodatari;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o
    merce;
  • soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Se è stato stipulato un contratto preliminare di vendita – compromesso – chi ha comprato l’immobile può usufruire del bonus se:

  • è stato immesso nel possesso dell’immobile;
  • esegue i lavori di ristrutturazione a proprio carico;
  • è stato regolarmente registrato il compromesso.

L’agevolazione fiscale sui lavori di ristrutturazione può essere richiesta anche a chi esegue lavori in proprio sull’immobile relativamente alle spese sostenute per l’acquisto del materiale.

Per quali lavori spetta il bonus ristrutturazioni 2019

Il bonus Irpef sui lavori di ristrutturazione edilizia può essere chiesto soltanto per gli specifici interventi di ristrutturazione e spese individuati dall’Agenzia delle Entrate.

Nonostante ci siano alcune limitazioni, è opportuno specificare che si può richiedere il bonus per un’ampia categoria di lavori.

Ecco l’elenco delle spese ammesse al bonus ristrutturazioni:

  • interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali o sulle singole unità immobiliari residenziali di
    qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze;
  • interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi;
  • interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto;
  • lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche (ascensori o montacarichi, installazione di strumenti idonei alla mobilità interna ed esterna di portatori di handicap gravi);
  • interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del
    compimento di atti illeciti da parte di terzi (cancelli, grate, porte blindate, casseforti, fotocamere collegate a vigilanza privata, ecc..);
  • interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico;
  • interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici;
  • interventi per l’adozione di misure antisismiche come opere per la messa in sicurezza statica;
  • interventi di bonifica dall’amianto e opere per evitare gli infortuni domestici;
  • riparazione di impianti per la sicurezza domestica (per esempio, la sostituzione del tubo del gas o la riparazione di una presa malfunzionante);
  • installazione di apparecchi di rilevazione di gas;
  • monitoraggio di vetri anti-infortunio;
  • installazione corrimano.

Oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, ai fini della detrazione è possibile considerare anche:

  • le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse;
  • le spese per prestazioni professionali comunque richieste dal tipo di intervento;
  • le spese per la messa in regola degli edifici ai sensi del DM 37/2008 – ex legge 46/90 (impianti elettrici) e delle norme Unicig per gli impianti a metano (legge 1083/71);
  • le spese per l’acquisto dei materiali;
  • il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti;
  • le spese per l’effettuazione di perizie e sopralluoghi;
  • l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunzie di inizio lavori;
  • gli oneri di urbanizzazione;
  • gli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi nonché agli adempimenti stabiliti dal regolamento di attuazione degli interventi agevolati (decreto n. 41 del 18 febbraio 1998).

Modalità di richiesta e documenti da conservare

A partire dai lavori effettuati dal 1° gennaio 2018 è necessario inviare comunicazione all’ENEA sulle spese di ristrutturazione sostenute. Si tratta di un obbligo già previsto per chi intende accedere all’Ecobonus, che il Legislatore ha esteso anche alle ristrutturazioni edilizie.

Per poter usufruire dello sconto Irpef al 50% della spesa sostenuta bisogna inoltre prestare attenzione ad alcune indicazioni e ai documenti che bisogna conservare.

Per richiedere la detrazione fiscale bisogna indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali dell’immobile.

Nello specifico, i documenti relativi all’immobile che il contribuente dovrà conservare per presentare a richiesta degli uffici dell’Agenzia delle Entrate sono:

  • domanda di accatastamento;
  • ricevute di pagamento dell’imposta comunale Ici-Imu;
  • delibera dell’assemblea per l’esecuzione dei lavori (parti comuni edifici residenziali) e tabella della ripartizione delle spese;
  • dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori;
  • concessioni, autorizzazioni allo svolgimento dei lavori o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà indicante data di inizio dei lavori e compatibilità con le spese ammesse al Bonus ristrutturazioni.

Comunicazione ENEA ristrutturazioni 2019

Il sito dell’ENEA per la trasmissione dei dati dei lavori di ristrutturazione edilizia che comportano anche un risparmio energetico è pronto ed è stato lanciato online in via ufficiale il 21 novembre 2018.

A partire da tale data scatta in via ufficiale l’obbligo di trasmissione dei dati all’ENEA anche per beneficiare della detrazione del 50%. Tuttavia, per i lavori conclusi nel 2019, dovrà essere pubblicato il nuovo portale.

In attesa di novità, ricordiamo che i contribuenti dovranno inviare la comunicazione ENEA entro 90 giorni dalla data di collaudo o di termine dei lavori di ristrutturazione edilizia.

Tutte le istruzioni su come bisognerà fare la comunicazione ENEA dei lavori di ristrutturazione sono racchiuse nella guida pubblicata il 21 novembre 2018 che si mette di seguito in allegato:

Guida comunicazione ENEA ristrutturazioni
Scarica la guida e le istruzioni per l’invio della comunicazione delle spese di ristrutturazione che comportano risparmi energetici

L’obbligo non riguarda tutti i lavori ma soltanto quelli che comportano un risparmio energetico. Ecco l’elenco completo:

Componenti e tecnologieTipo di intervento
Strutture edilizie– riduzione della trasmittanza delle pareti verticali che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno;
– riduzione delle trasmittanze delle strutture opache orizzontali e inclinate (coperture) che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi;
– riduzione della trasmittanza termica dei Pavimenti che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno
Infissi– riduzione della trasmittanza dei serramenti comprensivi di infissi che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi
Impianti tecnologici– installazione di collettori solari (solare termico) per la produzione di acqua calda sanitaria e/o il riscaldamento degli ambienti;
– sostituzione di generatori di calore con caldaie a condensazione per il riscaldamento degli ambienti (con o senza produzione di acqua calda sanitaria) o per la sola produzione di acqua calda per una pluralità di utenze ed eventuale adeguamento dell’impianto;
– sostituzione di generatori con generatori di calore ad aria a condensazione ed eventuale adeguamento dell’impianto;
– pompe di calore per climatizzazione degli ambienti ed eventuale adeguamento dell’impianto;
– sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) ed eventuale adeguamento dell’impianto;
– microcogeneratori (Pe<50kWe);
– scaldacqua a pompa di calore;
– generatori di calore a biomassa;
– installazione di sistemi di contabilizzazione del calore negli impianti centralizzati per una pluralità di utenze;
– installazione di sistemi di termoregolazione e building automation;
– installazione di impianti fotovoltaici
Elettrodomestici 2 (solo se collegati ad un intervento di recupero del patrimonio edilizio iniziato a decorrere dal 1° gennaio 2017)– forni;
– frigoriferi;
– lavastoviglie;
– piani cottura elettrici;
– lavasciuga;
– lavatrici

Bonifico parlante ristrutturazioni 2019

Per fruire della detrazione prevista dal bonus ristrutturazioni 2019 è necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale. Nel bonifico dovranno essere indicati i seguenti dati:

  • causale del versamento: Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986;
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • codice fiscale o Partita Iva del beneficiario del pagamento.

Per quanto riguarda gli interventi realizzati sulle parti comuni dei condomini, oltre al codice fiscale del condominio bisognerà indicare quello dell’amministratore o del condomino che effettua il pagamento.

Quando ci sono più persone che sostengono la spesa e che intendono fruire della detrazione bisognerà indicare nel bonifico il codice fiscale di tutte le persone interessate.

Il bonus ristrutturazioni può essere richiesto anche se i lavori sono stati pagati con un finanziamento.

Il contribuente in questo caso può richiedere lo sconto Irpef del 50% ma la società finanziaria dovrà pagare tramite bonifico, seguendo tutte le indicazioni per la compilazione (indicando il CF del soggetto per il quale si effettua il pagamento) e il titolare dell’agevolazione fiscale dovrà conservare la ricevuta del bonifico.

Il bonus ristrutturazioni non è cumulabile con l’Ecobonus al 65% e con gli altri bonus casa introdotti o confermati con la Legge di Bilancio 2018.

Contattaci

CHIUDI

. .