INVESTIMENTI IMMOBILIARI ALTERNATIVI, IL POTENZIALE IMPATTO POSITIVO DEL COVID

I segmenti più innovativi del real estate potrebbero essere favoriti nel medio termine dalla situazione creata dall’emergenza sanitaria.

Il coronavirus impatterà il mercato immobiliare nel breve e medio periodo e comporterà un riprezzamento duraturo in alcuni segmenti immobiliari tradizionali e solo temporaneo nella maggioranza di quelli innovativi alternativi. Crescerà l’appetito per immobili riqualificati e certificati – green, healthy & sustainable buldings con focus rilevante sulla qualità, sui presidi sanitari, sulla tecnologia e sulla sicurezza.

Questo ha portato a una trasformazione di usi e costumi sociali che favorisce, in ambito immobiliare, i segmenti innovativi alternativi quali lo Student Housing, lo Smart/Coworking, il Co-living e l’Hostelling. Questi nuovi format presentano solitamente per gli investitori caratteristiche difensive e sono resilienti agli shock economici, ma il “social distancing” e la ridotta mobilità impatteranno sulla domanda sia nel breve termine che nei mesi successivi di assestamento.

Indipendentemente dal virus, in Italia permane un’interessante opportunità per gli investitori immobiliari. La popolazione studentesca italiana rappresenta circa il 17% di quella europea, ma la quota di posti letto privati disponibile è fra le più basse d’Europa. Il nostro paese è la patria di alcune delle più antiche università del mondo ed è la seconda destinazione più ambita per gli studenti statunitensi e la terza in Europa. Infine, le rate universitarie economiche e il costo della vita conveniente rendono il mercato italiano dello Student Housing in assoluto il più competitivo all’interno dell’UE. L’Italia sarà tra i primi paesi a ripartire, non appena tutto di sarà normalizzato.

Smart e Coworking dopo il coronavirus

Con riferimento allo Smart/Coworking, la pandemia globale ha costretto i gestori a chiudere l’accesso alle strutture fisiche, con contrazioni rilevanti in termini di occupancy, calo delle membership, rallentamento dei contratti e azzeramento degli eventi.  Già pre-virus i gestori più evoluti si stavano trasformando in abilitatori di virtual offices e communities, mettendo a disposizione dei loro clienti accessi digitali ai loro servizi attraverso applicazioni tecnologiche, software e piattaforme di e-learning e webinar. Post-virus le aziende resteranno flessibili e i gestori di Smart/Coworking saranno i soggetti abilitanti di questo cambiamento epocale.

La necessità di mantenere la distanza fisica nella ripresa dell’attività verrà gestita attraverso una riformattazione – probabilmente solo temporanea – degli spazi comuni. Vi sarà un’attenzione maniacale per i temi ed i presidi legati alla salute e alla sicurezza degli occupanti. Lo Smart/Coworking rappresenterà nel medio termine una reale opportunità per gli investitori immobiliari che sapranno allearsi con i gestori più solidi attraverso long term leases.

 

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