Sono stati 23.904 gli immobili messi all’asta nel 2019 in Italia. Lo ha reso noto uno studio di Sogeea, secondo cui si è registrato un aumento del 25% rispetto all’anno precedente.
Se ci si concentra sui valori stimati,due terzi delle case messe all’asta costano meno di 100mila euro, per un valore compressivo di 3 miliardi e mezzo di euro e un incasso potenziale di oltre 310 milioni di euro per lo Stato derivante dalle imposte sull’acquisto degli immobili.
Oltre la metà degli immobili residenziali in vendita, ben 13.152 unità rilevate, si concentra nel Nord Italia, il primo posto spetta alla Lombardia con 3.343 unità. Seguono Sicilia, Lazio, Veneto, Toscana, Piemonte e Campania.
Per quanto riguarda le province, Roma è la prima staccata di questa particolare classifica con 1.443 case finite all’asta. Seguono Vicenza, Catania e Bergamo. Sul versante turistico le strutture nel 2019 sono state 194 e Firenze e Trento sono le città con più alberghi messi all’incanto.
Gli analisti del Centro Studi Sogeea sottolineano che “è sempre la fascia di reddito medio-bassa a pagare il tributo più rilevante alla crisi: il 67% delle case in vendita ha infatti un prezzo inferiore ai 100mila euro, percentuale che sale addirittura fino all’88% se si prendono in esame anche gli immobili appartenenti alla fascia tra 100.000 e 200.000 euro”.
Non si tratta dunque di abitazioni di particolare pregio. Tanti impiegati, piccoli imprenditori, artigiani, commercianti, per anni capaci di fare fronte alle crescenti difficoltà si sono trovati a versare un dazio altissimo, arrivando a intaccare anche il patrimonio più prezioso: la prima casa”.